Sant’Agata sui due golfi
S. Agata sui due golfi è una piccola frazione di Massa Lubrense. Etruschi e Greci furono i primi abitanti di questo territorio, come testimonia la vasta necropoli esistente sul lato nord della località denominata Deserto, dove sorge un antico monastero, dalla cui sommità si può ammirare la suggestiva vista dei due golfi. Due nuclei urbani distinguono gli antichi casali di Pedara e Sant’Agata, costituendo l’attuale Sant’Agata sui due Golfi che prende nome da una piccola chiesa, non più esistente, dedicata alla Vergine.
Sant’ Agata per la sua posizione centrale tra la penisola sorrentina e la costiera amalfitana (9 km da Sorrento e 10 da Positano) favorisce la possibilità di numerose e comode escursioni.
La chiesa di S. Agata
Fondata dalla famiglia Casafestina nel 1745 è a croce latina, dedicata a S. Maria delle Grazie. La chiesa, oltre la cappella nella quale è conservata la bellissima statua di Sant’Agata, custodisce il prezioso altare, capolavoro artistico in tarsia marmorea e madreperla realizzato da Dionisio Lazzari, appartenente ad una famosa famiglia di artigiani fiorentini del Rinascimento che, all’inizio del ‘600, si trasferì a Napoli dove realizzò numerose opere in marmo e intarsi di pietre preziose. L’altare della chiesa di Santa Maria delle Grazie di Sant’Agata, commissionato dai padri Girolomini di Napoli a Dionisio Lazzari nel 1654 per la chiesa di San Filippo Neri, fu venduto nel 1845 al reggente della parrocchia santagatese, monsignor Giovanni Battista Casola.
Inoltre è possibile ammirare numerosi dipinti del XVI secolo rintracciando in alcuni elementi del paesaggio locale, come nella Madonna delle Grazie di Giovanni Antonino D’amato il Giovane, in cui è possibile scorgere il panorama tra capo di Massa e l´isola di Capri.
Al termine di una piacevole salita, ci si trova al monastero da cui si può ammirare uno splendido panorama. Tappa obbligata del “Viaggio in Italia” nel Grand Tour, ancora oggi attira diversi visitatori alla ricerca di panorami mozzafiato sui due golfi. L’edificio, denominato il monastero del deserto fu costruito dai Carmelitani scalzi nel 1679 accanto alla cappella del monte calvario, passò all’ordine dei padri Bigi di padre Ludovico da Casoria nel 1867. Verso la fine del XX secolo è stato acquistato dalle suore benedettine di S. Paolo stabilitesi dopo aver lasciato il loro monastero a Sorrento. Una necropoli è stata trovata in località Vadabillo, formata da sarcofagi di tufo databile VII e VI secolo a.c.
Per gli amanti della natura è d´obbligo visitare questi splendidi posti che la natura ha reso magici coniugando mare e montagna con splendide viste dei Monti Lattari e dei golfi di Napoli e Salerno. Lungo i percorsi sono dislocate maioliche con le indicazioni da seguire. La zona è caratterizzata dalla presenza di numerosi oliveti terrazzati e bianche “murecine” (muretti a secco), i pergolati con le pagliarelle che coprono gli agrumeti, gli edifici in tufo con i classici archi e la scala esterna.